É insieme al Dott. Stefano Anzuinelli, fondatore e CEO
del Liceo Isaac Newton e della Swiss School of Management di Brescia
che oggi analizziamo il delicato e impegnativo momento dell’esame di stato (impropriamente di maturità), un appuntamento vissuto spesso con trepidazione, ma che alla Newton viene sapientemente affrontato grazie a un approccio empatico e rassicurante e a un rapporto simmetrico e costruttivo tra studenti, docenti e famiglia, con il fine di ristabilire le giuste premesse per ricostituire una società post-COVID più equilibrata tra vecchie e nuove generazioni.
Come si preparano i suoi ragazzi per arrivare alla maturità? Quest’anno la maturità non è finalmente più proposta in forma nozionistica da quiz televisivo anni settanta, ma rappresenta il “banco di prova” in cui ogni studente viene invitato a dare il meglio di sè. I docenti individuano, in base alle caratteristiche del singolo, delle sue propensioni, delle sue attitudini e delle sue facoltà un’argomentazione precisa che diverrà poi oggetto d’esame. Viene quindi invitato e sostenuto a comporre un “elaborato” tramite il quale dovrà creare collegamenti tra discipline e insegnamenti. Ogni allievo potrà redigere il proprio elaborato in modalità cartacea o digitale e, in tal caso, presentarlo per circa un’ora sulla smart board davanti alla commissione, composta da 6 docenti e un presidente. L’assenza delle temutissime buste e la presenza di una commissione interna rappresenta per lo studente un indubbio vantaggio anche se, in verità, ansia e agitazione sono state, anche quest’anno, un comune denominatore con il passato. Gli insegnanti, conoscendo i propri allievi, hanno premiato la capacità di riuscire a creare più collegamenti possibili, un allenamento importantissimo per l’allievo e per il suo futuro. Inoltre, prima dell’esame, sono state svolte moltissime simulazioni, al fine di allenare lo studente alla prova finale. Importanti appuntamenti questi, causa di moltissima agitazione, inquietudine e preoccupazione, che non mancano mai durante le più importanti sfide della nostra vita. Scorgere nei ragazzi questo senso di consapevolezza e responsabilità mi conforta molto, poichè si percepisce con quanta serietà abbiano affrontato questa importantissima prova. L’esame di stato, per i nostri ragazzi, rappresenta il primo vero trampolino verso una nuova vita. Nel condurre i nostri allievi all’esame non amiamo comunque né sminuire, né drammatizzare questa circostanza ed è giusto aiutarli a trovare il giusto equilibrio, anche emozionale.
Come vengono assegnati gli argomenti individuali
agli allievi?
É un lavoro di “regia” lunghissimo. Vengono assegnati argomenti in base alla singola preparazione dei ragazzi, alle loro ambizioni e alle loro accademiche affinità. Sono tante le variabili da considerare e il nostro obiettivo non è quello di mettere in competizione i ragazzi, ma portarli almeno a un obiettivo minimo che è la sufficienza. É in base alla loro attitudine che riusciamo a trovare l’argomento perfetto. Positivo è anche il fatto che possano esordire durante l’esame con il proprio elaborato, un vantaggio in termini di perturbabilità. Anche gli studenti che durante l’anno hanno sostenuto un piano didattico personalizzato, basato su eventuali disturbi specifici dell’apprendimento, sono stati accompagnati e sostenuti dai docenti in maniera totalmente assistita.
Per quanto riguarda invece l’orientamento
per il loro futuro?
Per noi è assolutamente necessario comprendere al meglio i ragazzi, conoscere le loro aspirazione, i loro limiti, le loro ambizioni e amiamo concedere tante opportunità in questo senso. Sono gli stessi ragazzi a ricercare un consiglio, domandandoci a cosa potrebbero ambire. Per noi è fondamentale instaurare un dialogo efficace, capire cosa vogliono fare del loro domani, ma soprattutto in che maniera raggiungere ambiziosi traguardi.
La famiglia quanto conta in questo processo?
La famiglia viene sostenuta da noi a 360° gradi, suggerendo anche percorsi di studio alternativi come le trasferte all’estero per migliorare la lingua straniera.
É necessario talvolta fare un’opera di raffinata persuasione morale nei casi in cui ravvisiamo che lo studente possieda un reale talento, ma ancora inespresso; e la famiglia ci chiede proprio questo.
Oggi i genitori sono cambiati, c’è molta più attenzione nei confronti dei propri ragazzi, più empatia, un tempo si era certamente più drastici. Il confronto tra professore-allievo-famiglia alla Newton è un principio cardine poiché la famiglia per noi è un cliente che investe sulla formazione del proprio figlio e che legittimamente richiede un servizio in linea con le proprie aspettative, presenti e future. Ogni famiglia da noi può contare sulla presenza di un dialogo costante per ottenere la giusta serenità e il percorso educativo più adatto. Il nostro servizio deve ovviamente essere a cinque stelle e il nostro obiettivo risiede nel raggiungimento della migliore preparazione dei nostri allievi. Alla Newton ogni “progetto” è sartoriale e questa spasmodica attenzione che riserviamo ai nostri studenti si traduce in una preparazione accertata, attraverso moltissime opportunità. La soddisfazione dell’allievo e della famiglia è la chiave del successo dei nostri Istituti.
