Cibo come cura di corpo e anima

Ricette super golose e un sorriso incantevole sono i primi ingredienti del suo profilo instagram, un “portrait” che affonda le sue radici prima di tutto nel sapere e poi nell’amore incondizionato verso il cibo, verso l’alimentazione di qualità, quella che davvero può farti star bene. Lei è Silene Pretto, la nutrizionista più amata sui social, colei che, con i suoi 309 mila followers dispensa ogni giorno contenuti autorevoli, ricette seducenti e quell’alchimia che va molto al di là dalla severità della parola dieta.

Qual è stato il tuo background e perchè ti sei avvicinata alla sfera dell’alimentazione?

I miei studi in realtà non sono stati consacrati all’alimentazione. Il mio sogno è sempre stato quello di far parte dei RIS, il Reparto Investigazioni Scientifiche. Ho studiato biotecnologia medica a Brescia iniziando ad applicare le mie conoscenze nella Genetica Forense partecipando alle mie prime indagini quali test di paternità e persino casi di omicidio. Inizialmente la ricerca apparteneva maggiormente alle mie corde, una sfera pertanto poco valorizzata in Italia che mi costrinse a seguire differenti alternative professionali. Iniziai quindi a lavorare come analista chimico farmaceutico rendendomi presto conto che quella prospettiva non avrebbe potuto dilungarsi troppo viste le mie ambizioni. Al contempo iniziai a sperimentare, proprio su me stessa, il potere della sana alimentazione associato ad un allenamento costante e controllato. Notai un cambiamento talmente sostanziale da condurmi ad appassionarmi con più tenacia a questa sfera e tornai a studiare quella materia complementare al mio indirizzo di studio. Mi iscrissi quindi all’albo dei biologi, dopo aver sostenuto l’esame di stato ed iniziai a partecipare a master e corsi per approfondire e indagare maggiormente la materia. Parallelamente pubblicai sui social i primi contenuti scorgendo un interesse quasi inaspettato. Tra il 2017 e il 2018 Instagram infatti non era così fortemente “popolato” da nutrizionisti e medici, quindi, forse, posso considerarmi un pò una “pioniera” in questo campo e sono felicissima che la cosa mi abbia portato un riscontro molto positivo

 

309 mila followers su instagram: ti consideri un’influencer a tutti gli effetti?Pubblicare i miei contenuti su instagram è stato quasi istintivo. Iniziai facendo informazione sulla nutrizione, sul benessere fisico, sul cambiamento. Molte persone iniziarono a scrivermi e a richiedere delle consulenze, circostanze che mi spinsero a scegliere questo ambito professionale come scelta di vita. Mi licenziai e decisi di aprire il mio studio dedicandomi esclusivamente ai miei pazienti. Oggi mi ritengo estremamente soddisfatta dei risultati anche se l’impegno per poter rendere sempre attraente e allettante la mia pagina instagram non è proprio uno scherzo. É un impegno giornaliero di grande importanza soprattutto perchè sei tenuto a trattare una materia davvero importante come la nutrizione. Il vero boom si è palesato durante il primo look-down momento emblematico per tutti noi, chiusi nelle nostre case, alla ricerca di conforto, di distrazione e di qualche momento di sano confronto. In quel periodo mi impegnai particolarmente cercando di coinvolgere al massimo le persone portando quel qualcosa  di sano e goloso nelle loro vite in un momento così austero.Oggi non è sicuramente facile bilanciare una vita professionale con un alter ego virtuale come può essere una pagina instagram, sono due lavori distinti, complementari e molto impegnativi.

Di quale filosofia si nutre il tuo lavoro?

Non ho mai particolarmente amato la parola dieta se intesa come stato estremamente negativo o collegato ad una privazione. É necessario abbandonare questo stereotipo e immaginare invece uno stile di vita più sostenibile da ogni punto di vista e che ci possa accompagnare nel tempo senza per forza interpretare il sapore della rinuncia.L’obiettivo è proprio quello di comprendere che una dieta è una condotta estremamente personale e che l’alimentazione che ci deve accompagnare nel tempo non deve soddisfare unicamente un fine estetico ma soprattutto osservare quel fattore di prevenzione utile a star bene, a sentirsi bene, oggi come oggi l’unico vero status indispensabile. Sui social, ad esempio, cerco di rendere un piano alimentare un percorso appagante, descrivo ai miei followers ricette alternative che non appartengono di certo alla sfera della rinuncia e della noia in tavola. Molti miei pazienti mangiano in modo gustoso e anche tanto godendo di ottimi risultati. Il cibo va amato e questa è la regola che cerco di trasmettere. I disturbi alimentari salgono in maniera allarmante ed esponenziale, non solo tra i giovanissimi, complici anche i social che evidenziano status inopportuni e completamente ingannevoli. Il lookdwon purtroppo ha graffiato seriemante i più giovani tracciando statische impressionanti. Infondere quanto sia importante mangiare ma soprattutto mangiare bene è fondamentale. É necessario vivere in maniera serena il rapporto con il cibo e spero davvero, insieme agli altri professionisti che come me ogni giorno studiano questa materia, di poter aiutare più persone possibili, anche attraverso un post. Sai dall’altra parte della rete passano modelli irraggiungibili, molto spesso fallaci frutto di alimentazioni troppo restrittive e di comportamenti sbilanciati, questi nuovi modelli non fanno altro che disturbare determinati equilibri conducendoli ad una vera e propria malattia.

Hai mai avuto a che fare con ragazzi e ragazze con disturbi alimentari?

Sì mi è capitato più volte ma ho sempre consigliato in parallelo un sostegno psicologico. Il percorso deve essere inteso a 360°. In taluni casi, certamente quelli più gravi, è fondamentale il contributo ospedaliero e quello delle comunità. 

Da dove prendi ispirazione per le tue ricette e i tuoi video?

La colazione è sempre stato il mio pasto preferito. Da piccola andavo a letto pensando al latte con centomila biscotti della mattina successiva. Parlo tantissimo ai miei followers di colazione e probabilmente questa passione è iniziata dal momento che assaggiai il mio primo porridge e il mio primo pancake: amore al primo morso.Dal punto di vista estetico sicuramente sulla rete ci sono delle food blogger molto più brave di me, io mi concentro moltissimo sul bilanciamento degli ingredienti e senza dubbio sul gusto, per renderlo estremamente piacevole all’assaggio. Le mie colazioni rappresentano pasti bilanciati, sani e sicuramente buoni.I miei pazienti seguono queste ricette rispettando scrupolosamente le indicazioni sui dosaggi che, di fondamentale importanza, sono del tutto personalizzati.I piani alimentari sono individuali e non possono essere validi e adatti per tutti.Ultimamente mi sto impegnando a proporre anche più ricette salate. Non mi ritengo una gran cuoca, ma reputo stimolante per chi mi segue poter sperimentare qualche nuova idea in cucina. Parlare di ricette super bilanciate sui social non è proprio così semplice. Cerco di essere il più generalista possibile comunicando però che è necessario saperle adattare alle proprie necessità.

Ci sono ingredienti banditi dalle tue diete?

No direi di no.I miei pazienti possono fare anche dei pasti liberi nell’arco della settimana e in quel frangente possono veramente mangiare di tutto, dalla pizza al primo piatto, ad un secondo più gustoso senza rinunciare nemmeno al dessert.

Quali sono le peggiori abitudini alimentari che generalmente ostacolano il percorso e come riesci a correggerle?

La difficoltà di ogni dieta sta proprio nel fatto di farla diventare uno stile di vita. Trascorsi i primi due mesi di rigidità e correttezza è facile lasciarsi andare a qualche sgarro o alla noia. La chiave principale è l’organizzazione perchè ciò che tenta o che può compromettere anche le più valide intenzioni è la mancanza di tempo, circostanza che conduce a pasti troppo leggeri e di conseguenza poi a pasti eccessivamente ricchi.Saltare i pasti è altresì un’abitudine sbagliata come lo smangiucchiare prima della cena. 

Nel tuo blog parli anche di spesa consapevole… noi siamo ciò che mangiamo?

Imparare a fare le scelte migliori è utilissimo. Mantenere una linea guida e seguirla ti conduce a scelte consapevoli senza indurti a scelte “trigger” che possano sfamarsi di tentazioni rinchiuse nello scaffale della cucina come merendine, patatine o altro. Scegliere un alimento piuttosto che un altro, imparare a leggere le etichette e gli ingredienti è importante e questa abitudine deve iniziare direttamente quando ci troviamo al supermercato. Le liste degli ingredienti da prediligere devono essere più corte possibile senza troppi zuccheri o grassi aggiunti. Non per ultimo è fondamentale evitare gli sprechi, comprare nel modo giusto e non buttare il cibo è la miglior scelta che possiamo fare.

Sul web e sui social oggi come oggi si trova un po’ di tutto ma soprattutto tanta improvvisazione, pensi che su temi importanti quali l’alimentazione sia necessario che questo “liberalismo” debba essere in un certo senso moderato?

Purtroppo è un ambito complesso, non solo nei social esistono situazioni borderline. C’è tanta improvvisazione e tanti consigli sbagliati, tutto sta nell’intelligenza della persona nel saper cogliere il consiglio più rassicurante dal professionista adatto. I social sono diventati un grande motore di ricerca ed è bene informarsi da chi provengono le informazioni. Sono contraria a vari “What I Eat in a Day”, ovvero il “ti faccio vedere quello che mangio” perchè è chiaro ed evidente che possono essere divulgati messaggi sbagliati. Copiare gli altri non ti fa ottenere gli stessi risultati, fitness model così come le ragazzine della porta accanto lanciano questi messaggi, spero in modo inconsapevole e ingenuo, che possono essere interpretati in modo molto dannoso, è necessario comprendere che l’alimentazione è una materia importante e che va indagata in maniera assolutamente individuale e professionale. É poi fondamentale capire che la realtà non è quella, conviviamo in un mondo assolutamente fake e non è tutto oro quello che luccica anche su un corpo perfetto. Ci sono poi tanti professionisti che veicolano messaggi sbagliati, basti considerare il fenomeno Ozempic il farmaco utilizzato per trattare il diabete usato impropriamente da molte star per dimagrire. Un fenomeno talmente virale che ha spinto l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) a denunciarne una crescente difficoltà nel trovare questo medicinale impiegato per la cura del diabete tant’è che moltissimi diabetici non riescono più a reperirlo. Il boom made in USA diffusissimo oggi anche nel nostro paese che per pazienti senza patologie evidenti può contribuire al peggioramento di altri disturbi alimentari, in primis l’anoressia o le alterazioni metaboliche. Ecco questi sono solo alcuni dei danni che si possono incontrare nel web.

Cosa significa essere seguiti da un nutrizionista?

Significa essere sostenuti in un determinato percorso. Il  nutrizionista innanzitutto cerca di capire le esigenze del paziente e crea una dieta che possa piacere ma che al contempo possa davvero permettere di raggiungere dei risultati. Il nutrizionista sostiene il paziente anche dal punto di vista psicologico, mantiene sempre vivo il percorso, interviene anche sull’emotività con comprensione e ascolto, questo crea un rapporto estremamente positivo e complice.

Quando esci a cena cosa ordini?

La pizza senza dubbio, la amo più di ogni cosa. Non rinuncio ai piaceri della vita e cerco di soddisfarmi a tavola ogni volta che esco a cena, mangio un po’ di tutto e cerco sempre di equilibrare le mie abitudini.

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