Le testimonianze dal Lago di Garda.

Intervista a Valentino Righetti, Agenzia Immobiliare Sant’Angela a Desenzano

Durante il primo lock down è stato molto difficile reagire.
Ci siamo improvvisamente ritrovati tutti chiusi in casa e questo ha portato evidenti difficoltà nella gestione del lavoro.
L’arrivo dell’estate ci ha poi permesso di essere maggiormente positivi e propositivi, con i clienti che hanno iniziato a modificare la percezione della propria abitazione: la casa è infatti divenuta uno spazio fondamentale della quotidianità e non più solo un luogo dove riposarsi una volta rientrati la sera.
Uno spazio che poteva e doveva essere vissuto diversamente, e che ha modificato in parte le richieste delle persone, ponendo l’attenzione su determinate caratteristiche ed elementi, in precedenza importanti sì ma non determinanti. In particolare, la presenza di terrazza e area esterna, così come l’ubicazione in zone maggiormente tranquille.
Gli interessi relativi al 2020 non sono mai scemati di fatto una volta concluso il primo lockdown e fino al termine dell’anno, con la clientela dimostratasi sempre abbastanza attiva. Dopodiché la difficoltà principale è stata riuscire a far incontrare domanda ed offerta.
Per sopperire all’impossibilità di lavorare in presenza con i nostri clienti, ci siamo organizzati a livello tecnico attraverso strumenti diversi, con rendering, fotografie e altri mezzi decisamente rivalorizzati rispetto a prima. Nonostante io sia uno degli “storici” di Desenzano, riconosco come la tecnologia diventi fondamentale anche per il nostro lavoro, e rimane indispensabile porsi in modo adeguato rispetto ai tempi che corrono, onde evitare di rimanere indietro.
Dal punto di vista della tipologia di clientela, il Lago di Garda deve essere necessariamente diviso per zone, in quanto anche spostandosi di pochi chilometri si riscontrano evidenti differenze: storicamente parlando, la zona bresciana è maggiormente frequentata, visitata, abitata da turisti italiani, rispetto invece alla sponda veronese, da sempre preferita da turisti stranieri in arrivo, soprattutto, dalla Germania o dall’Austria. Certo è che il mercato estero ha subito un forte rallentamento per le difficoltà legate agli spostamenti tra diversi Paesi, su tutto il territorio benacense.
Come appare ora il futuro? Dopo la crisi del 2008 i prezzi sono calati dal 20 al 40 %, percentuale mai più recuperata negli anni successivi. Si è registrata una forte ripresa a partire dal 2017, ma il 2020 ha purtroppo confermato questa mancanza di incremento di valore; questo si lega direttamente alla difficoltà di far incontrare i diversi valori di domanda e offerta, a maggior ragione con la presenza del Covid. Infatti la categoria più colpita dalla pandemia è stata la classe media, ovvero la fascia di popolazione maggiormente attiva sul mercato immobiliare, e questo oggi crea serie preoccupazioni per chi lavora nel settore, vista la diminuzione degli investimenti.
Intervista a Massimo Beltrami, agenzia immobiliare Gardaffare, Sirmione e Manerba
Nel momento in cui è stata data la possibilità alle persone di poter girare liberamente, dal nostro punto di vista il lavoro ha reagito sicuramente bene alle difficoltà legate al contesto. Discorso contrario invece per i lunghi periodi di limitazioni ancora oggi in vigore, con la difficoltà nel gestire gli incontri di persona e le visite che ha per forza di cose influito molto sulle vendite.
A questa difficile situazione ci siamo chiaramente adattati attraverso l’utilizzo di video, fotografie altri strumenti, ma la prima necessità di tutti nel momento in cui si acquista un immobile è rimasta ovviamente la visita di persona, con tutte gli impedimenti del caso. La casa è un tipo di prodotto particolare: non stiamo parlando di un capo di abbigliamento che, nel caso di difetti o motivi vari, può essere restituito. Noi lavoriamo soprattutto in presenza, perché le persone vogliono giustamente visionare e conoscere in prima persona un immobile prima di acquistarlo.
Cosa che non è stato possibile fare ovviamente per molte settimane, mentre quando ci hanno lasciato lavorare con serenità e senza restrizioni, il mercato ha reagito molto bene. Chiaramente il grande problema è l’impossibilità ancora oggi presente di potersi recare liberamente in altri Comuni, e questo ha influito molto negativamente sul nostro lavoro, visto e considerato come gran parte della clientela sia alla ricerca di una seconda casa. Se la situazione è questa, si fa molta fatica.
Come tipologia di clientela, ovviamente coloro che risiedono all’estero non hanno potuto raggiungere il nostro Paese per molti mesi, e questo a portato una domanda esclusivamente da parte di clienti italiani. Per il nostro lavoro, l’estero è letteralmente “piantato”.
Per quanto riguarda invece i mutamenti della domanda, la tendenza già in precedenza era quella di ricercare abitazioni con spazi esterni importanti, ma dalla diffusione della pandemia questo tipo di richiesta si è decuplicato. Tutti vogliono una residenza “vera”, con giardino e terrazza che permetta maggiore libertà di movimento. In ogni caso, nonostante il nostro territorio sia sempre appetibile dal punto di vista turistico, stiamo comunque soffrendo molto questa situazione. Pur essendoci qualche richiesta, l’impossibilità di effettuare visite è per noi decisiva in negativo.
Intervista a Claudio Bonfanti, Marella S.r.l.

Nel momento in cui è stata data la possibilità alle persone di poter girare liberamente, dal nostro punto di vista il lavoro ha reagito sicuramente bene alle difficoltà legate al contesto. Discorso contrario invece per i lunghi periodi di limitazioni ancora oggi in vigore, con la difficoltà nel gestire gli incontri di persona e le visite che ha per forza di cose influito molto sulle vendite.
A questa difficile situazione ci siamo chiaramente adattati attraverso l’utilizzo di video, fotografie altri strumenti, ma la prima necessità di tutti nel momento in cui si acquista un immobile è rimasta ovviamente la visita di persona, con tutte gli impedimenti del caso. La casa è un tipo di prodotto particolare: non stiamo parlando di un capo di abbigliamento che, nel caso di difetti o motivi vari, può essere restituito. Noi lavoriamo soprattutto in presenza, perché le persone vogliono giustamente visionare e conoscere in prima persona un immobile prima di acquistarlo.
Cosa che non è stato possibile fare ovviamente per molte settimane, mentre quando ci hanno lasciato lavorare con serenità e senza restrizioni, il mercato ha reagito molto bene. Chiaramente il grande problema è l’impossibilità ancora oggi presente di potersi recare liberamente in altri Comuni, e questo ha influito molto negativamente sul nostro lavoro, visto e considerato come gran parte della clientela sia alla ricerca di una seconda casa. Se la situazione è questa, si fa molta fatica.
Come tipologia di clientela, ovviamente coloro che risiedono all’estero non hanno potuto raggiungere il nostro Paese per molti mesi, e questo a portato una domanda esclusivamente da parte di clienti italiani. Per il nostro lavoro, l’estero è letteralmente “piantato”.
Per quanto riguarda invece i mutamenti della domanda, la tendenza già in precedenza era quella di ricercare abitazioni con spazi esterni importanti, ma dalla diffusione della pandemia questo tipo di richiesta si è decuplicato. Tutti vogliono una residenza “vera”, con giardino e terrazza che permetta maggiore libertà di movimento. In ogni caso, nonostante il nostro territorio sia sempre appetibile dal punto di vista turistico, stiamo comunque soffrendo molto questa situazione. Pur essendoci qualche richiesta, l’impossibilità di effettuare visite è per noi decisiva in negativo.