Erwin Zanotti

lui è una giovane promessa del motorsport  un ventenne rombante che dalle strade del garda a quelle delle piste più influenti del globo sta letteralmente rubando la scena internazionale, perchè se un suo video su tik tok vale più di due milioni e cinquecento mila visualizzazioni ogni sua competizione in pista rappresenta  il sogno nella vita. 

A sinistra Erwin Zanotti

Qual è stato il tuo background nel mondo dei motori e delle corse? Chi è Erwin Zanotti?

Ho 21 anni e non saprei proprio dirti qual è stato il momento preciso in cui l’impeto dei motori ha fatto breccia nella mia vita.

É stata una passione nata improvvisamente, probabilmente a 10 anni quando, per la prima volta, salì su un kart. All’epoca vivevo a Bergamo ma quell’attrazione durò meno di 1 anno. Ripresi quattro anni dopo, esattamente quando insieme alla mia famiglia mi trasferì sul lago di Garda, momento che coincise con l’inizio dei primi allenamenti con i kart al “South Garda Karting”, pista internazionale di Lonato del Garda. 

Da quel momento nacque una passione viscerale per i motori, per la pista, per la velocità. Decisi però di spingermi verso la Formula 4 ed effettuai nel 2017 la prima prova per poi misurarmi con i primi test nel 2018 .

Nel 2019, superati i test, iniziai a correre con Mucke Motorsport, un team tedesco. Disputai il Campionato Italiano di Formula 4 stagione, competizione che vede schierati i migliori talenti del mondo del Karting. Affrontai tutte le otto gare del campionato e una gara negli Emirati Arabi. 

Nel 2020, nel pieno fermento di ogni mia attività sportiva, il Covid fece il suo ingresso nelle vite di tutti noi bloccando ogni competizione. Rimasi quindi fermo ma ne approfittai per partecipare ad altri test con altre tipologie di vetture, dapprima su una Mercedes GT3 per poi passare ad una Honda NsX GT3, l’auto con la quale poi decisi di correre nel 2021. Entrai così nel programa JAS Driver Development Programme in collaborazione con Honda Racing Giappone, un nuovo progetto dedicato a tutti i giovani piloti che vogliono provare a diventare professionisti nel mondo delle corse. In quel momento iniziai a conoscere da vicino il mondo professionistico del Gran Turismo, un’esperienza unica dalla quale imparai moltissimo. Nel mio primo anno con le vetture GT corsi con l’Honda nsx GT3 il campionato Gran Turismo. Disputai 7 gare, 4 nel campionato Sprint e tre nel campionato Endurance. Nel campionato Sprint mi classificai in seconda posizione vendendomi sfumare quella vittoria già in pugno. Purtroppo un problema tecnico costrinse il mio compagno di squadra a ritirarsi e dovettimo accontentarci del secondo posto. Nell’Endurance invece conquistammo la vittoria con una gara d’anticipo, vinsi a Vallelunga nella 3 ore e poi a Monza nella GT3 AM Endurance. 

Nel 2021, per mancanza di prospettive future, decisi di abbandonare il rapporto con Honda Racing per correre con Kessel Racing, un team svizzero con il quale affrontai la 12 ore del Golfo di Abu Dhabi.

Fu un’esperienza fantastica, la gara andò veramente bene anche se alcuni problemi tecnici ci impedirono di lottare per le prime posizioni. Nonostante questo, l’entusiasmo per la vettura e le grandi potenzialità mi stanno facendo ben sperare per la stagione in arrivo.

Quando inizierai?

A fine marzo sarò a Barcellona per i primi test con la Ferrari per poi correre in Portogallo a Estoril il 2 di maggio nella prima gara del campionato.

Chi è stato il tuo più grande sostenitore?

Mio padre, in assoluto, un grande passionato di motori. 

Mi segue ovunque, è il mio manager, si occupa degli sponsor e dei team. Non posso però non citare anche il resto della mia famiglia, la mia ragazza, mia mamma e le mie sorelle, un sostegno importantissimo.

Quando hai capito che questa sarebbe diventata la tua professione?

Non esiste in realtà un vero momento in cui lo capisci. 

É un mondo molto particolare in cui è necessario possedere oltre che tanto talento anche una buona dose di fortuna. 

Diciamo che si è sempre in bilico.

Quest’anno, in particolare, siamo stati molto fortunati, abbiamo incontrato le persone giuste, le stesse che hanno creduto in me dandomi la possibilità di andare avanti.

Quanta testa e quanto istinto? 

Come riesci a dosare l’adrenalina?

A differenza di quanto si possa pensare il successo dipende dalla tua testa. La concentrazione gioca un ruolo chiave, è necessario ricordare ciò che devi fare nel momento esatto in cui lo devi fare. Non stai duellando con un avversario, come molto spesso trapela dai film, ad esempio, ti ritrovi a un secondo dalla macchina davanti e sei completamente concentrato su ciò che devi fare, dove frenare, dove curvare, dove accellerare perchè ogni minimo errore può essere fatale e rappresenta tempo preziosissimo che perdi. Tranne quei casi in cui stai lottando per una posizione devi essere lucido e lottare con la testa. Devi capire quando prenderti un rischio e come prendertelo. Dosare l’adrenalina non è facile quando sei a bordo della tua macchina, sei inevitabilmente  travolto da tante emozioni, vorresti fare di più  ma esagerare ed osare di solito non porta mai a buoni risultati.

Nel nostro mondo questo concetto viene descritto da un termino specifico “over driving” ovvero guidare la macchina oltre il suo limite. Quando ti trovi sul limite della macchina sei al massimo delle tue performance ma quando inizi a fare appunto over driving inizi a commettere errori.

É sempre difficile trovare il giusto bilanciamento. 

A Monza, ad esempio, per frenare, il nostro punto di riferimento con la Honda era al termine dei 150 metri del rettilineo, molto spesso vorresti tentare di frenare a 140 metri, per guadagnare quel mezzo decimo, ma poi sei consapevole che  quel mezzo decimo potrebbe esserti fatale perchè se è vero che lo guadagni in frenata è altrettanto vero che rischi di perderlo in tutto il resto della curva. Questi errori non sono sempre così facili da gestire. Al contrario, invece, a volte pensi di dover andare più piano, come istinto di sopravvivenza, perchè temi per la tua incolumità, ma invece dovresti spingere e andare oltre il tuo limite mentale.

Successe ad Abu Dhabi al mio compagno di squadra intimorito da una curva che lo avrebbe spinto troppo a ridosso di un muro. 

Tra l’andare tardi sul gas e trovare il giusto compromesso è tutta una questione di testa. 

Che vita è la vita di  un pilota? 

Dipende da dove corri.

Nell’italiano GT non dovetti fare molti sacrifici, le gare si disputavano in Italia, principalmente vicino a casa.

Quest’anno invece, il campionato europeo mi condurrà ad affrontare molti viaggi, test di 4/5 giorni e gare che per una settimana mi porteranno lontano da casa.

Più sali di livello più la tua vita diviene complicata in un certo senso. Il mio obiettivo oggi è quello di concentrarmi al meglio sul campionato che mi si sta prospettando è questo il traguardo che mi sono prefissato.  

Per il futuro? Amo le gare Endurance e mi piacerebbe correre nel WEC, il FIA World Endurance Championship, otto gare, tutte di durata, dalla 6 ore di Monza fino alla 24 ore di Le Mans.

Cosa ti ha donato fino ad oggi il mondo del Motorsport?

É un mondo un po’ cinico visto al di là della tua sfera personale. 

Se in squadra convergono valori importanti, come amicizia, affiatamento, armonia e dialogo al di fuori regna la competitività senza esclusione di colpi.

Tra i team c’è molta combattività sia fuori che dentro la pista. L’investigazione è sempre dietro l’angolo, diciamo che corri con il coltello tra i denti.

Oggi quindi possiamo dire che questa è e sarà la tua professione?

Diciamo che mi alterno nel fare il pilota e l’influencer sui social, la mia seconda passione.

Ho approfittato della passione di famiglia per i motori e della possibilità di guidare supercar pazzesche per raccontare e mostrare in ogni minimo dettaglio queste automobili a chi non se le può permettere.  

Fu così che nacque la mia storia su Tik Tok attraverso il mio profilo che ad oggi conta 175 mila follower.

Inizialmente presentavo queste auto indagandone i particolari per poi spostarmi su una satira trash con l’obiettivo di far ridere la gente. 

I miei sono per lo più video ironici e pensate che attraverso un solo video ho ottenuto due milioni e cinquecento mila visualizzazioni.

Ad oggi sono in contatto con moltissime aziende che vorrebbero investire su di me ma resto comunque fedele alle mie buone intenzioni con lo scopo di mostrare ai miei followers un profilo autentico, ecco perchè scelgo sempre con cura i miei partner aziende con cui devo per forza condividerne valori e progetti. 

Anche molti possessori di supercar mi contattano per aumentare la loro visibilità e spesso mi chiamano per condividere insieme a loro esperienze e quindi video che poi si trasformano in tag e followers.

Peferisco comunque sempre collaborare con qualcuno che porti un ritorno d’immagine univoco. 

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Federica Quara

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