Grana Padano: l’abbraccio italiano

Scegliere Grana Padano significa abbracciare i valori italiani, i luoghi, la maestria, la tradizione, la cultura, l’allegria, il benessere, la pazienza, la passione, la generosità perchè nel gusto di Grana Padano c’è il gusto italiano, l’emozione che ha fatto innamorare il mondo, un’emozione italiana. ed è sulle note di “Gabriel’s Oboe” di Ennio Morricone che prende vita il nuovo spot Grana Padano girato dal Maestro Giuseppe Tornatore, destinato a entrare nella storia degli spot più amati di sempre e che oggi Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio, ci racconta abbracciando la maestria dei due premi oscar e l’unicità del formaggio DOP più consumato al mondo.

Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio (ph. Enrico Mondello)

Un nuovo spot per il formaggio più amato di sempre, la DOP più venduta nel mondo, apprezzato da una notevole moltitudine di consumatori in termini di target, come si idealizza e si progetta uno spot così importante e qual è stato il punto di partenza? Le campagne di comunicazione contraddistinguono da sempre la nostra volontà, ogni tre anni circa, di raccontare il nostro prodotto eleggendolo e narrandolo.Quest’anno l’effettiva esigenza che ci ha guidati alla creazione di questo nuovo spot è stata dominante e ha eletto come protagonista un gesto per molto tempo dimenticato: l’abbraccio.La pandemia purtroppo nelle sue più ristrettive e giustificate contingenze e restrizioni ci ha letteralmente strappato da questo gesto collettivo ma denso di sentimento, un’azione che oggi deve ritornare a convivere nella nostra socialità respirando il suo più puro valore.  Quello è stato il nostro punto di partenza.Durante la pandemia ho amato fortemente la campagna “La stanza degli abbracci” realizzata da Giuseppe Tornatore, su richiesta del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, per la promozione nazionale della campagna di vaccinazione anti-covid e fu davvero ispirante per l’idealizzazione di una nostra nuova campagna di comunicazione. Anche in quella circostanza, delicata, fragile e complessa l’abbraccio divenne la chiave del vacillante e improbabile rapporto tra le persone.Uno spot capace di generare una premurosa e benevola emotività, quel sentimento che solo un Maestro del calibro di Tornatore sulle note del grande Morricone sarebbe stato in grado di comunicare.

Nell’immagine sopra, un frame del nuovo spot Grana Padano DOP.

É stato Giuseppe Tornatore, premio Oscar, regista di punta del cinema italiano e icona mondiale dell’arte cinematografica a firmare la regia del nuovo spot, anch’egli protagonista indiscusso di un made in Italy largamente acclamato anche all’estero. Due simboli nazionali che si incontrano. Che tipo di esperienza è stata?Giuseppe Tornatore è un grandissimo narratore e a mio avviso, dal punto di vista emozionale, ha realizzato per Grana Padano il più bello spot declinato al food degli ultimi vent’anni. Nella mia lunga vita ho apprezzato tanti spot a cominciare da quelli che un vent’ennio fa la Barilla divulgava sui principali media, comunicazioni efficaci che mettevano al centro la persona e i sentimenti.Questo spot, erede di un’identità morale oggi non scontata è destinato a entrare nel cuore della gente intriso di un significato molto profondo.Si narra dell’armonia dei rapporti soprattutto durante un periodo così complesso come quello che stiamo attraversando oggi. Desideriamo esprimere valori di riconciliazione in un momento storico difficile, fatto di guerra, di una pandemia ancora in atto e di quella diffusissima tensione che agita gli animi delle persone.Ci ritroviamo in un contesto sociale tormentato dalle problematiche più comuni della vita, un momento colmo di rabbia e di disaccordo, un frangente che necessariamente dovrà essere sanato, guarito e corretto.Cercare di infondere valori legati alla gentilezza e alla tolleranza è quello che serve oggi. Per una serie di circostanze avevamo risorse adeguate per girare uno spot così significativo e importante firmato da due Premi Oscar celebri nel mondo. Posso affermare con grande orgoglio che negli anni è stato fatto tanto in termini di comunicazione, a partire dallo spot del 2001 che ha visto come protagonista il volo di un coltellino da formaggio che attraversa in slow motion numerosi oggetti, per fermarsi poi in una forma di formaggio Grana Padano, spot erede di numerosi riconoscimenti. Oppure la maxi affissione, la più grande in Italia, che, sul “tetto” di Porta Garibaldi a Milano ha raffigurato tridimensionalmente un magazzino di Grana Padano e un display ad indicarne il consumo giornaliero. Queste solamente due delle scelte più rappresentative ma sono certo che questo nuovo spot rimarrà iconico nella storia della comunicazione.   L’impronta cinematografica è assolutamente percebile e l’emozionalità è ai massimi livelli.

Il valore della famiglia, nel suo significato più puro e autentico diviene insieme all’abbraccio un grande protagonista.Vogliamo rimanere legati alla tradizione e Grana Padano, il prodotto DOP più popolare e più venduto al mondo, ne è un chiaro emblema. Attraverso questo spot abbiamo desiderato rinverdire le radici di questa popolarità che racconta il profondo legame con i territori del Grana Padano, con le sue storie, le sue persone. Non compaiono attori ma storie di vita vera, infatti i protagonisti non sono altro che i nostri agricoltori, allevatori, casari che ogni giorno forgiano e plasmano il loro sapere in un unico prodotto, Grana Padano DOP. L’agricoltore che durante lo spot abbraccia il fascio d’erba è Ireneo, uno storico allevatore che fornisce ogni mattina il caseificio con il suo latte,  il battitore e il casaro invece sono due effettivi lavoratori di quel caseificio, il bambino in piscina è una giovane promessa del nuoto abbracciato da un reale istruttore, sono tutti protagonisti della nostra realtà non solo di uno spot e questa condizione, oltre ad essere stata una pretesa del Maestro Tornatore ha dato un ulteriore valore alla nostra campagna.In fondo non dovevamo inventarci niente, abbiamo solo rappresentato nella maniera più autentica e significativa la nostra vera identità. Questa è stata la nostra scelta. 

Il nuovo spot è stato girato nei luoghi storici del Grana Padano tra cui l’Abbazia Cistercense di Chiaravalle, che valori trasmettono questi luoghi e cosa rappresentano per voi?Noi siamo nati lì, nei luoghi storici dell’abbazia cistercense di Chiaravalle, dove i monaci nel Medioevo misero a punto la ricetta, e nelle terre dove è prodotto e stagiona oggi il Grana Padano. Il caseificio è un caseificio del lodigiano, il Remeo è un allevatore che da sempre insieme alla sua famiglia produce il latte per quel caseificio. Quelli sono i nostri territori, non abbiamo fatto niente che non fosse rigorosamente credibile e fatto da persone autentiche. Avremmo potuto scegliere altri mille scenari suggestivi, peraltro zone di produzione che ci contraddistinguono, come il caseificio Alpe del Garda, il più suggestivo al mondo, così come la meraviglia dell’altopiano di Asiago, della Valsugana, delle Dolomiti, di Predazzo, Moena o Canazei, luoghi incantevoli, ma abbiamo scelto la nostra Pianura Padana, qui dove il 95% del prodotto nasce, eleggendo questo territorio come protagonista dello spot. 

Questo nuovo spot coincide anche con il restyling del logo Grana Padano, immutato dal 1954, come mai questa scelta dopo sessantotto anni? Quali saranno gli obiettivi del nuovo progetto creativo?La nuova campagna, appena finita di girare e on-air nei prossimi giorni, si è rivelata anche la miglior occasione per mostrare in Italia e all’estero il restyling del logo Grana Padano che andrà a contraddistinguere le prossime confezioni. Il nuovo logo è più moderno, adeguato agli stili di comunicazione, con la quale viene sottolineata, anche mediante il lettering appositamente progettato, l’unicità del nostro formaggio. Mi è sempre piaciuto riprodurre a mano libera questo logo ma ho sempre incontrato delle difficoltà per la sua complessità, ho idealizzato quindi una forma più semplice ma al contempo più attuale per renderlo ancora più forte e riconoscibile. 

Tradizione o innovazione? Il nuovo spot e la nuova campagna di comunicazione a cosa si ispirano? Che tipo di Italia e di made in Italy desiderate presentare al mondo?Vogliamo rappresentare il made in Italy reale e non artefatto ma desideriamo che cresca la consapevolezza da parte del consumatore. Non intendiamo influenzare una scelta rendendola più “appetitosa”, ma vogliamo diffondere una maggior coscienza. Non possiamo accettare un parallelismo di mercato all’interno del quale vengano preferiti prodotti similari, acquistati e consumati pensando si tratti di autentico Grana Padano DOP.  Vogliamo presentare un’immagine di verità e di lealtà. Lo share del similare, in Italia, per quanto riguarda i consumi famigliari, non raggiunge neanche il 20%, nella ristorazione italiana, invece, lo share del similare tocca il 52%. Cosa significa? Significa ingannare il consumatore a fronte di un prezzo d’acquisto più basso. Significa, per il consumatore, subire questa scelta a discapito di una filiera riconosciuta nel mondo per la massima espressione ed autenticità nei suoi valori. Questa per noi sarà la vera mission, quella che ci terrà impegnati negli anni a venire a batterci perchè la lista degli ingredienti anche al ristorante possa rivelarsi al consumatore finale ed essere così regolamentata.Una consapevolezza che diviene diritto perchè privilegiando il prezzo basso significa far consumare inconsapevolmente alterando le scelte alimentari.

La nuova campagna e il nuovo logo Grana Padano.
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