“Il Numero Uno”

L’11 ottobre “Le Officine del Volo” di Milano apriranno le loro leggendarie porte ad uno degli eventi più esclusivi dell’autunno meneghino, un tributo dedicato a Carlo Talamo, il genio del ventesimo secolo che ha innovato il settore delle due ruote, un appuntamento riservato solo a selezionatissimi ospiti. É Damiano Roncaglioni, collezionista bresciano di fama internazionale a farne gli onori di casa, dopo oltre 12 mesi di progettazione, ospitando in questo luogo storico della città il primo museo temporaneo dedicato all’iconico Talamo.

Damiano Roncaglioni nel suo garage/museo.

Partiamo da te, come sei diventato un esperto di moto e uno fra i principali collezionisti d’Europa?

Sulle moto ci sono nato. Oltre ad essere stata sicuramente una questione di DNA, legata alla profonda passione di mio padre e di mio nonno, questa direi fisiologica attrazione mi ha sempre accompagnato sin dalla tenera, anzi tenerissima età. A soli tre anni, approfittando di una distrazione di mio padre intento ad affarrare il casco, dal lato passeggero “slittai” al lato guida inserii la leva della prima e se non fosse stato per il suo tempismo nel riprendere il comando della moto avrei sicuramente provocato un bel danno. Il resto ve lo lascio immaginare, fu un crescendo di esperienze, di avventure e di qualche azzardata scoperta.Ma del resto questo è un mondo così che fonde passione, cultura, adrenalina e audacia.Una passione che non riuscii mai a contenere come se qualcosa esplodesse dentro di me. A vent’anni il mio primo acquisto, una Harley-Davidson 883, mentre l’adolescenza venne scandita da tutti quei must tipicamente anni ’90 che tutti conosciamo bene, una costellazione di moto e motorini iconici che hanno fatto la storia della giovinezza di tanti come me. Quando iniziai ad acquistare la prima Harley-Davidson cominciai a seguire tutto il percorso del custom compresi i raduni, trascorrendo interi week-end in giro per l’Europa. Partecipai per dieci anni con dieci moto differenti all’Elefantentreffen, un celebre motoraduno invernale che, dal 1956, si svolge alla fine del mese di gennaio, per una durata di tre giorni, in località site nell’Europa centrale (Germania, Austria).Durante quegli anni il mondo del custom era fedelmente connesso alla filosofia di Carlo Talamo, colui che dal 1984 diede vita, in pochissimo tempo, alla Numero Uno Milano, la prima concessionaria Harley-Davidson in Italia. Un brand unico ed inimitabile, un vero fenomeno di costume ancora oggi immortale tra gli appassionati.Carlo, romano doc, importato nella Milano bene, dettava legge in fatto di Harley-Davidson, elevando questa profonda passione a status symbol. Carlo Talamo, spirito libero, tra gli uomini più conosciuti nella Milano anni ‘90 creò un impero trasmettendo emozioni. Un personaggio fuori dal comune, venerato dagli appassionati e considerato una vera guida, un protagonista speciale che si guadagnò un ruolo importante nella storia motoristica italiana. Iniziai alla fine di quegli anni ad allargare la “famiglia” iniziando ad acquistare altre Harley-Davidson, numerate, da collezione, tutte intrise di storia, moto che avevano corso sulle piste da flat Track e short track americane, oppure provenienti dal museo dell’Harley, tutti modelli iconici.La mia XLCR Cafe Racer, ad esempio, divenuta celebre perchè protagonista del film Black Rain del 1989, guidata per le strade e i sobborghi di New York City dal protagonista Nick Conklin, il poliziotto interpretato da Michael Douglas, venne costruita da Harley-Davidson per contrastare il dominio dei giapponesi. Una moto davvero atipica, difficile, sicuramente non contraddistinta da alte performance ma un oggetto senza dubbio irripetibile.

Con il custom hai quindi iniziato a scoprire un mondo fatto anche di tanti artigiani…

Mi sono affidato ad un’officina bresciana la “80 pollici” diretta da Michele, il famoso motorista delle Harley Davidson che poi divenne il mio preparatore personale, colui che mi accompagnò anche durante la mia esperienza sul lago salato a Salt Lake City alla Bonneville Speed Week del 2012. Proprio con Michele iniziai a partecipare ai primi bike show, alle importanti fiere private internazionali vincendo molti concorsi. Le mie moto sono sempre state personalizzate dai migliori verniciatori, battilastre, meccanici e dai tantissimi artigiani che hanno collaborato per la realizzazione di mezzi unici. Oggi è Mirko Perugini di Gallery-Motorcycles il mio preparatore di fiducia.

Come ci si accaparra un oggetto da collezione? In questo caso una moto?

Sicuramente grazie alle aste ma anche grazie ai segnalatori. Diciamo che si tratta di un entourage molto esclusivo complice di anni di conoscenze e profondi rapporti con players, grandi brands e importanti esperti di settore. Sono sempre motociclette molto particolari, numerate e in serie speciale.Le moto poi vengono sistemate, revisionate, mantenendone però l’originalità, ad ogni costo.

Quali sono le motociclette che suscitano più interesse?

Per chi è appassionato di Harley-Davidson senza dubbio quelle di Carlo Talamo, poi ci sono le edizioni speciali. Di Ducati invece una moto iconica è una moto GP o una superbike di un pilota.

Chi è il vero collezionista?

Il vero collezionista è colui che non vende mai. 

Chi è il vero appassionato?

É chi conosce profondamente le sue moto. La passione è cultura.

La moto preferita? La tua numero uno?

La mia preferita è la Ducati 916, che possiedo, la prima moto che ha rivoluzionato il mondo stradale superbike e senza dubbio il Softail Night Train di Carlo Talamo.

Stai acquistando le iconiche Harley-Davidson di Carlo Talamo, cosa significa per te questa profonda appartenenza?

Comprare le moto di Carlo Talamo significa possedere un pezzo di storia italiana e mondiale. Era conosciuto e stimato nell’intero globo. Harley-Davidson si ispirò proprio a lui per la creazione di molti modelli di serie venduti in tutto il mondo. 

“Non avevo intuizioni, nè intelligenza lucida. E non avevo capito nulla prima degli altri. Altrimenti forse adesso sarei al Papeete invece che a Milano ad importare motociclette. Motociclette che il caso mi aveva fatto incontrare quando non arrivavo neanche alle ginocchia di una Harley-Davidson. E la passione ha trasformato il caso nel lavoro che ha cambiato la mia vita, la mia maniera di essere uomo, il mio stato economico” (Carlo Talamo). 

Quando hai conosciuto Carlo Talamo?

Lo conobbi che ero un ragazzino. Andai in Numero Uno a Milano in via Fioravanti 12 nella sua concessionaria con mio padre per scoprire queste famose motociclette americane. Era il 1985, avevo poco meno di dieci anni. Ricordo quel primo incontro come se fosse ieri. Ci “accolse” nel suo ufficio seduto sulla sua sedia con i piedi sul tavolo indossando le sue iconche Superga bianche. Da quel momento fu amore a prima vista, in fondo Carlo Talamo o lo ami o lo odi. Una personalità davvero importante. Negli anni frequentando le concessionarie mi appassionai al suo stile, un’avanguardia che divenne presto un must. Purtroppo scomparve nel 2002 a causa di un incidente stradale a bordo della sua Triumph Sprint RS a soli 49 anni. E con lui finì un’era.

Hai un progetto in serbo a proposito?

Con una moto iconica appartenuta a Carlo Talamo, una Triumph da corsa che ho appena acquistato vorrei percorrere il circuito sull’isola di Man.

Ottobre si annuncia ricco di grandi eventi, ce ne vuoi parlare …

Per l’11 ottobre ho organizzato con la collaborazione di BPER Private Banking il primo grande tributo a Carlo Talamo, un evento unico che vedrà la partecipazione di tutti i più grandi collezionisti e appassionati. Un evento privato ed esclusivo solo su invito. Era parecchio tempo che desideravo organizzare un tributo come questo tutto dedicato a Carlo Talamo e alla sua grandezza, un appuntamento al quale non mancheranno tutte le persone iconiche che hanno amato Carlo, che hanno lavorato insieme a lui, gli amici e i clienti della Numero Uno Milano dal 1984 al 1999. Verranno esposte le sue moto personali, quelle fatte in Numero Uno per i suoi clienti e per sè, le sue macchine iconiche, spaziando dalle Rolls alle Caterham alle Bentley e poi ancora le Harley, le Buell e le Triumph, un vero museo temporaneo che sarà visitabile solo quel giorno. Un evento che sta riscuotendo l’attenzione di grandi appassionati, di personaggi influenti nel mondo dello sport e dello spettacolo e dei media di tutto il mondo. 

L’obiettivo è quello di celebrare gli anni d’oro che Carlo Talamo ha fatto vivere a tutti i veri appassionati del marchio americano. 

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