É Davide Merigo, bresciano, di Gardone Riviera, ma ormai a Puegnago dal 2013, il vincitore dell’ultima edizione di “Back Off Italia-Dolci in forno” il cooking show condotto da Benedetta Parodi giudicato niente poco di meno che da tre grandi protagonisti del panorama gastronomico italiano: Ernst Knam, Damiano Carrara e Tommaso Foglia. Ospite d’eccezione il maestro di pasticceria Gino Fabbri, vincitore della coppa del mondo di pasticceria.

Chi è Davide Merigo?
Sono un ragazzo di 39 anni, architetto, da sempre appassionato e coinvolto dalle infinite variabili suggerite da quella creatività che scorre nel mio DNA. Ho sempre bilanciato la predilezione per l’architettura, nella sua forma più autentica, tra fantasia e genialità, con l’amore incondizionato verso la cucina, un’inclinazione che ho coltivato istintivamente ma purtroppo troppo spesso “soffocata” da una vita frenetica e dagli impegni lavorativi. La passione per la pasticceria e per il mondo dei dolci mi rese complice di un interesse, senza dubbio più maturo e serio, solamente un anno fa dirottando in un certo senso le sorti delle mie ambizioni più pure. Cominciata come semplice hobby è diventata una vera materia di studio. Iniziai a studiare le basi e ad approfondire anche tecnicamente ogni processo, conquistando quella consapevolezza necessaria per ottimizzare anche l’aspetto estetico dei miei dolci. In un anno migliorai moltissimo avvicinandomi sempre di più a quella sfera che considero d’elezione dell’alta pasticceria.
Quando e perchè hai deciso di partecipare a Back Off Italia?
La mia partecipazione non fu altro che una “silenziosa” strategia della mia fidanzata e dei miei cognati che a mia insaputa inviarono la mia candidatura all’apertura dei casting per la stagione 2022.Era proprio il mese di dicembre dello scorso anno, una circostanza fortunata e abilmente caldeggiata che veramente cambiò le carte in tavola. Inizialmente mi dimostrai abbastanza sconcertato ma presi l’iniziativa alla leggera scoraggiato dall’idea di poter veramente essere scelto. E invece venni richiamato subito dalla redazione per procedere con gli altri step della selezione che inaspettatamente e insperatamente si trasformarono in una conferma ufficiale. Come la presi? Mah, sicuramente con un po’ di disorientamento, non essendo abituato a stare sotto i riflettori, convinto che, comunque sarebbero andate le cose, quella poteva rappresentre un’occasione, senza fanatismi o inutili “agonismi” da “infornare”.
Cosa rappresenta la pasticceria per te?
Il mio essere curioso e la mia verve creativa mi hanno da sempre suggerito nuove sfere da approfondire. Una tra le tante passioni che in questi anni mi hanno coinvolto è stata quella di produrre la birra a casa partendo da zero, proprio dalla materia prima. L’attrazione alla pasticceria è nata proprio così, da una singola passione. In poco tempo me ne sono innamorato e ho iniziato ad indagare la materia, studiandola trattandola poi come un’arte, sfruttando tutto il mio impeto creativo. Si è rivelato ben presto un amore saldo e perseverante, una sfera che più studiavo più mi attraeva a sè. Probabilmente quel momento ha coinciso anche con una particolare circostanza della mia vita professionale. Ero stanco e quasi demoralizzato dalla mia vita da architetto, troppo chiuso nei limiti di quella burocrazia che di certo non faceva rima nè con fantasia nè con creatività. La pasticceria mi ha offerto una valida alternativa e fu proprio questa sensazione a dettare la volontà di formarmi ancora di più tanto da trasformare quella passione in un vero mestiere.
Che tipo di esperienza è stata la tua partecipazione a “Back Off Italia”?
Inizialmente non nego che più di ogni altra cosa venni assalito da un’innegabile sfiducia e un po’ di incertezza nel riuscire ad affrontare ricette e preparazioni sempre sotto i riflettori. Insomma, dovevo prendere confidenza con la circostanza. Anche la presenza dei giudici si è rivelata, almeno inizialmente, molto curiosa. Sono chef di fama mondiale che sino a quel momento seguivo io stesso solo in TV o sui social. Il fatto di poter avere un dialogo con loro mi è sembrato davvero sconcertante. É stata un’esperienza meravigliosa e incredibilmente fortunata.
Quali sono i valori che ti hanno trasmesso?
Mi hanno insegnato ad affrontare ogni preparazione in maniera semplice al fine di raggiungere l’obiettivo senza inutili complicazioni. I loro suggerimenti sono stati preziosissimi e il loro continuo puntualizzare per correggere anche il più piccolo degli errori non ha fatto altro che valorizzare il mio percorso didattico.
Come sei riuscito a conquistare i giudici di “Back Off Italia”?
Immagino che abbiano valutato principalmente la mia abilità: un mix di preparazione, passione e creatività.Penso inoltre che abbiano voluto premiare anche la mia volontà nel fare squadra, l’aiuto verso il prossimo, la consapevolezza dei propri errori, senza prevaricare e senza imporsi a tutti i costi. Nel nostro settore è fondamentale riuscire a fare squadra perchè se un ingranaggio non funziona, tutto può essere messo in discussione.

Quali sono i tuoi must?
La Sacher è il mio dolce preferito. Amo realizzare inoltre torte moderne. I giochi di stratificazioni e consistenze mi attraggono particolarmente così come il mondo degli impasti. In questo ambito della pasticceria puoi veramente spaziare con la fantasia e proporre un dolce buono ma anche veramente bello.
Qual è il tuo ingrediente irrinunciabile nella vita così come in pasticceria?
In pasticceria sicuramente la farina di riso integrale, che utilizzo spesso nelle mie preparazioni poichè ho sempre preferito specializzarmi nei dolci senza glutine. Proprio in questo periodo sto sperimentando molto in questa direzione al fine di ottimizzare la preparazione di lievitati, croissant e sfoglie senza glutine.Nella vita l’ingrediente irrinunciabile è Annalisa, la mia compagna. Stiamo insieme da vent’anni, ci siamo incontrati da adolescenti e siamo cresciuti insieme. Il suo supporto in ogni momento della mia vita è stato prezioso e insostituibile, se oggi mi ritrovo qui coinvolto nelle mie passioni è solo per merito suo. Durante questa esperienza di tre mesi ha letteralmente messo in stand by la sua vita, si è accollata la responsabilità di mandare avanti una casa da sola mentre io ero impegnato con le riprese. É sicuramente una donna straordinaria.
Cosa ha significato la tua vittoria?
Questa vittoria ha rappresentato una conferma, la dimostrazione che probabilmente questa potrà essere la mia strada. Mi ha donato senza dubbio una grande spinta motivazionale nel perseguire i miei sogni e i nostri progetti futuri.
L’obiettivo a breve termine?
Siamo coinvolti nella realizzazione della nostra nuova casa concepita secondo i più attuali dictat della sostenibilità. Sarà un’abitazione in legno e paglia ad altissima efficienza energetica e dal comfort abitativo senza eguali.Qui sorgerà il nostro Bed&Breakfast, una IAD, impresa alimentare domestica e la pasticceria. Il desiderio è quello di presentarmi al pubblico sia come architetto che come pasticcere attraverso una scelta etica la stessa che del resto accompagna ogni mia singola azione. Sorgerà a Puegnago immersa nella natura e accoglierà gli ospiti in un’inaspettata experience. Il progetto dovrebbe concludersi tra l’estate e l’autunno del 2023 proprio per festeggiare anche il mio quarantesimo compleanno.
Il futuro ti riserverà qualche altra partecipazione televisiva?
Non lo so. Mi piacerebbe potermi ancora muovere “con disinvoltura” in mezzo alle telecamere integrando la mia vita anche con qualche partecipazione a programmi TV. L’obiettivo sarebbe sempre quello di raccontare la mia realtà, quel filone “unto” di sostenibilità, naturalità e filiera corta che oggi scorre nel mio DNA. É proprio questo ciò che desidero far assaggiare alle persone.