“Una sorta di galleria mediatica per raccontare la fotografia in modo diverso”

Giampaolo Paci
L’immagine ferma un istante e lo cristallizza per sempre, uno scritto della luce, semplicemente. “Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo, è più potente di pagine e pagine scritte” racconta Isabel Allende nel romanzo “Ritratto in seppia”. Eppure immaginate di essere circondati da fotografie meravigliose e provare il desiderio di sentirle parlare; avrebbero davvero molto da raccontare. L’arte ci fa riflettere, conduce la nostra immaginazione oltre ogni confine, e merita di essere ascoltata, conosciuta e contestualizzata per esprimere se stessa in tutta la sua pienezza. Nasce proprio da quest’esigenza “l’idea forse un pò pazza”, come la definisce scherzosamente il gallerista Giampaolo Paci, di creare il primo canale Sky interamente dedicato al mondo della fotografia. Paci Contemporary Channel, al canale 809, trasmette dirette dedicate ai grandi nomi della fotografia internazionale, rassegne tematiche, esposizioni museali, interviste esclusive e conversazioni a tu per tu con artisti ed esperti del settore. “Una sorta di galleria mediatica per raccontare la fotografia in modo diverso”.
Di Paola Rivetta

Come nasce l’idea di un canale dedicato?
Un’idea che nasce in risposta a questo particolare periodo storico che, ahimè, ha comportato blocchi delle attività, chiusure di musei e gallerie, fiere più volte posticipate. Diciamo che questa situazione di fermo generale mi ha spinto a cercare un modo diverso di comunicare l’arte, per mantenere vivo il lavoro della nostra galleria anche a livello divulgativo. E così ecco spiegata l’idea forse “un pò pazza” di creare un canale televisivo tutto nostro che trasmette 24 ore su 24, il canale 809 di Sky, Paci Contemporary Channel.
Un canale interamente gestito da noi, vision free, che può essere seguito anche in streaming sulla pagina Facebook “Paci contemporary”; è possibile rivedere i video o consultare la programmazione settimanale sul nostro sito www.pacicontemporary.com.
Quando è andata in onda la prima trasmissione?
Siamo andati in onda per la prima volta il 16 dicembre 2020, quindi è poco più di un mese che abbiamo iniziato. Tendenzialmente facciamo delle dirette tutti i giorni dalle ventuno a mezzanotte, eccetto la domenica che registriamo la mattina dalle dieci alle tredici.
Nel corso della giornata si alternano pertanto i “momenti live” e le repliche delle dirette che vengono riproposte ciclicamente e segnalate sul palinsesto del canale, in modo da essere accessibili anche a chi non è riuscito a seguirci ed è interessato all’argomento.
Dove registrate?
Registriamo direttamente dalla nostra galleria di Brescia, uno spazio davvero molto importante che ci ha permesso di ricavare gli studi televisivi. Due grandi sale dedicate dove vengono preparate di volta in volta le nostre mostre, già, perché nella realtà, ogni trasmissione rappresenta una piccola mostra creata ad hoc e dedicata ad un tema specifico come il nudo di donna, l’America degli anni ’70 e via dicendo…
Qui si trova il fulcro di Paci Contemporary Channel, ovvero la nostra regia; un sistema in “play out” del tutto indipendente che ci consente di creare le trasmissioni in completa autonomia. Un sistema innovativo per creare il nostro palinsesto, trasmettere in diretta, produrre i video e chissà quali altre novità riserveremo ai nostri telespettatori!
Cosa prevede la programmazione?
Siamo partiti con questo progetto da poco tempo e, al momento, abbiamo proposto ai nostri telespettatori trasmissioni mirate, dedicate agli artisti che rappresentiamo, legate a temi particolari come il cinema e la moda, oppure alla storia della fotografia di un determinato periodo. Il nostro obiettivo è proporre dei programmi sempre nuovi e interessanti e, col tempo, inserire video relativi alle mostre, a conversazioni con gli artisti e gli esperti di settore… insomma, abbiamo davvero molto da raccontare!
Un canale dedicato alla divulgazione, ma non solo…
Naturalmente noi siamo una galleria, ma ci tengo a precisare che l’impronta di Paci Contemporary Channel è molto chiara e non ha nulla a che vedere con la vendita di opere. Il nostro obiettivo è la divulgazione dell’arte attraverso trasmissioni dedicate, nello specifico al mondo della fotografia. Un settore forse ancora un pò di nicchia in Italia, rispetto all’Europa o al mondo dell’arte in generale, ma che negli ultimi anni ha mostrato un grande spazio di maturazione grazie ad una crescente sensibilità e apprezzamento. Nel corso delle trasmissioni presenteremo gli artisti e le opere, racconteremo storie e aneddoti, condivideremo incontri e interviste, selezioneremo rassegne tematiche per offrire spunti di riflessione e incuriosire il telespettatore. Di fatto intendiamo mettere a disposizione la nostra approfondita conoscenza, quasi si trattasse di una sorta di “galleria mediatica”.
Una proposta unica che permette una divulgazione esclusiva, fatta di nozioni tecniche, ma anche di racconti personali legati alle opere e alla loro storia…
Un aspetto davvero importante, forse anche una legge della comunicazione stessa, è quello di evitare tecnicismi eccessivi che rischiano spesso di annoiare chi ascolta, senza aggiungere nulla di interessante alla conversazione. Personalmente ritengo una grande risorsa poter attingere dalle mie esperienze personali per condividere racconti inediti e, in alcuni casi, curiosi. Nel corso di queste prime dirette, ad esempio, abbiamo parlato di un’artista molto particolare, Leslie Krims, che ha una storia davvero incredibile.
L’abbiamo portata in Italia, a Brescia, nel 2004 quando nessuno la conosceva e oggi è l’artista che ci ha inserito in un contesto pazzesco, siamo entrati alla Tate Modern di Londra proprio grazie alle sue opere. Inoltre, possiamo dirlo, Arthur Walter, forse il più importante collezionista di fotografia al mondo, è diventato un nostro cliente dopo aver visitato lo stand di Parigi dove esponevamo proprio le opere di Leslie Krims.
Proponete interviste o speciali?
Per il momento abbiamo già trasmesso due interviste live molto interessanti: una con Leslie Krims da Buffalo e l’altra con Nancy Burson da New York. Prossimamente proporremo una videointervista fatta a Sandy Skoglund a New York e proseguiremo via via organizzando degli incontri con tutti i nostri artisti. Abbiamo pensato inoltre di un creare un nostro TG; una sorta di piccolo “art corner news”, della durata di venti minuti circa, che inizialmente avrà cadenza settimanale. L’idea è di tenere aggiornato il telespettatore con gli appuntamenti previsti nel settore dell’arte e della fotografia, mettere in evidenza alcune mostre importanti in Italia e nel mondo.
Un’altra idea, a cui teniamo molto, riguarda una sorta di rassegna che comprenderà interviste e incontri con personaggi di tutti gli ambiti: imprenditori, curatori museali, direttori editoriali e giornalisti per fare una chiacchierata a trecentosessanta gradi. Sorride. Diciamo che le idee sono davvero molte e così anche il nostro entusiasmo.
Vi sono capitati degli episodi particolari?
Premetto che è sempre possibile comunicare con noi attraverso i numeri indicati in sovra impressione; il nostro team è a disposizione di quanti desiderino informazioni o approfondimenti. Detto questo, tornando alla tua domanda, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la chiamata di un telespettatore che non ci conosceva; ci ha seguito quasi per caso, ha visto due o tre trasmissioni e poi ha deciso di contattarci. Siamo stati felici di scoprire che è un collezionista molto importante nell’ambito dell’arte moderna, finanziatore di un museo, eppure non si era mai avvicinato alla fotografia prima… ma gli è piaciuto molto il nostro approccio e adesso ci stiamo conoscendo.
Nel corso della trasmissione presentate delle pubblicazioni?
La trasmissione prevede un’ampia sezione dedicata alle pubblicazioni; guide, libri fotografici e tematici. Nel corso della puntata mostriamo moltissimi titoli interessanti, diamo indicazioni e riferimenti per acquistarli liberamente online su vari siti oppure, nel caso riguardino i nostri artisti, è possibile chiaramente trovarli da noi. Mi riferisco a volumi di Sandy Skoglund, Douglas Kirkland, Miguel Rio Branco, Mario Cravo Neto, Phil Borges e molti altri indicati sul nostro sito.
Collaborate con musei importanti…
Assolutamente. A livello italiano abbiamo recentemente prestato dei lavori di Sandy Skoglund a Palazzo Magnani a Reggio Emilia per una mostra stupenda intitolata “True Fictions”; abbiamo un prestito alla Mostra Futuro della collezione Intesa San Paolo a Vicenza e, a breve, daremo la mostra di Horst al Museo Camera di Torino. Sono numerose anche le collaborazioni con musei internazionali: la Tate Modern di Londra; la Fotografiska di Stoccolma; il Museo di Arte Moderna di Mosca che ospita un’antologica di Sandy Skoglund; il McNay Art Museum a San Antonio in Texas.
In questi casi, curate i rapporti tra l’artista e il museo?
Noi siamo esclusivisti di tutti i nostri artisti e questo aspetto è davvero fondamentale. Non si tratta di rapporti passeggeri che si riferiscono ad una mostra, ma piuttosto di collaborazioni pluriennali che ci portano a essere esclusivisti a livello italiano o europeo e, in alcuni casi, anche mondiale. Lavorare bene significa investire tempo e risorse per creare qualcosa di unico da condividere con i nostri clienti – ora potrei aggiungere con i telespettatori – e, per tornare alla domanda, con i musei con cui collaboriamo. Quando crediamo in un progetto lo supportiamo in tutti i modi; servono almeno tre o quattro anni per produrre cataloghi, organizzare esposizioni, portare le mostre nelle fiere e naturalmente sostenere i nostri artisti.
Progetti futuri?
Naturalmente il nostro canale televisivo che propone una formula unica e innovativa nel suo genere perché, se vogliamo vedere, nessuno parla di fotografia in maniera così diffusa e completa. Con una punta d’orgoglio continua… pensa che ieri sera, ad esempio, abbiamo deciso di trattare un periodo storico particolare che va dagli anni ’20 agli anni ’30 e, oltre ad essere interessante, può anche divertire il telespettatore che ha voglia di seguirci.
Poi, come tutti, siamo legati agli eventi del periodo, stiamo cercando di capire come si evolverà la situazione perché nessuno sa niente. Vorremmo presentare una bellissima mostra ad aprile però – mi guarda e sorride, secondo te i tempi ci saranno? Il titolo sarà “C’era una volta il cinema”, il relativo volume sarà scritto e curato da due importanti personaggi del mondo del cinema, anche se non posso ancora anticipare i loro nomi.
Andando verso l’estate tutte le nostre mostre saranno spostate nella galleria di Porto Cervo; porteremo “C’era una volta il cinema”, ma ovviamente anche la meravigliosa mostra che stiamo esponendo ora di Erwin Olaf a cui ne seguiranno due altrettanto importanti; una di Phil Borge e l’altra di Miguel Rio Branco, nomi altisonanti della fotografia internazionale.
Paci non si ferma davvero mai…
Potete seguirci ogni giorno su Paci Contemporary Channel al canale 809 di Sky, oppure venirci a trovare in galleria dal lunedì al sabato, con orario continuato dalle nove alle diciotto. Abbiamo la fortuna di avere spazi ampi che garantiscono una visita piacevole e in tutta tranquillità.
Da BRE magazine, febbraio 2021