Pillole di Cinofilia: Abbaiare Stanca

Per il cane passeggiare è l’espressione di una sua motivazione profonda, la perlustrazione, un’attività̀ che gli procura piacere e lo calma. Il cane ha bisogno di fare del movimento, di camminare e non semplicemente di scendere le scale di casa, fare i bisogni nel cortile condominiale e poi rientrare. La sua natura reclama un’attività̀ fisica e psichica nel perlustrare un ambiente che è l’unica vera garanzia di benessere per il nostro cane: sia in termini fisiologici sia in quelli psicologici. 

Le Passeggiate di qualità

Oggi le persone vivono in grandi città, affollate e caotiche per la presenza in spazi ristretti di automobili, persone e altri cani; tutto questo ha un impatto tremendo sulla capacità della persona e del cane di trovare il giusto accordo nella concertazione che inevitabilmente una passeggiata al guinzaglio richiede. Di conseguenza alcune riflessioni.

Come mi comporto con il guinzaglio?

Prima di tutto occorre sottolineare che quando si gira in città è fondamentale avere particolare cura nella gestione del guinzaglio e nell’impostare la corretta andatura da parte del proprietario. I pericoli sono tanti e non ci si può̀ permettere di mettere a repentaglio la vita del cane per un’incapacità̀ o per una distrazione. Per tale motivo bisogna imparare ad andare in passeggiata, soprattutto quando si attraversano strade, si passa per zone trafficate, s’incrociano altre persone con il loro cane, si devono percorrere spazi stretti con eventuali ostacoli o grate. Massima attenzione al guinzaglio! Il proprietario deve imparare a gestire il guinzaglio che non solo è una semplice cintura di sicurezza e non un volante, ma è anche e soprattutto è un canale di comunicazione tra la persona e il cane. Il guinzaglio dovrebbe aiutare la persona non a contenere il cane ma a trasmettergli la direzione e l’andatura corretta, senza strattonare il cane o farsi trascinare da lui.

Perché il mio cane tira?

Quando il cane tira da una parte e la persona dall’altra, ci si deve chiedere il perché e non andare alla ricerca di strumenti coercitivi e di limitazione dei movimenti del cane. Il più delle volte è necessario lavorare sulla relazione fra cane e persona. I problemi possono essere diversi. Prima di tutto vi può̀ essere uno scarso accreditamento sociale del proprietario, che agli occhi del cane non va seguito bensì̀ portato. Oppure se il cane non ci vive come punto di riferimento cui affidarsi, sarà̀ molto difficile strappargli il consenso nell’impostazione delle direzioni, delle traiettorie e dell’andatura. Un secondo problema può̀ essere ricondotto al fatto che il cane non è abituato a collaborare con noi, a essere ingaggiato da noi in attività̀, a comunicare con noi per trovare una corretta intesa. In altre parole, non siamo per il cane un vero “centro d’interesse” e per questo lui non è abituato a sentirci parte del suo progetto. 

Come posso accreditarmi o rendermi interessante per il mio cane?

Se si desidera avere l’attenzione del cane in passeggiata, è necessario aver fortificato tali attenzioni prima, per esempio in casa e nella quotidianità̀, cioè̀ al di fuori della passeggiata. Se il cane non ci dà attenzione quando sono scarsi gli stimoli di distrazione, come mai potremo chiedergliela quando è fuori e c’è tutto un mondo intorno che lo richiama? Con pochi semplici esercizi è possibile viceversa abituare il cane a considerarci non solo perché́ siamo accreditati ma perché́, nell’agire comune, diventiamo parte del suo progetto perlustrativo. Tra gli esercizi che possono essere utili per evitare che il cane sia continuamente spinto al di fuori della relazione, esistono le cosiddette attività̀ di “centripetazione”, che si pongono proprio l’obiettivo di portare l’uno nella testa dell’altro, di accrescere l’attenzione del cane sul proprietario e abituarlo a negoziare, vale a dire a cercare un accordo allorché́ desideri intraprendere una certa attività̀ o un certo direzionamento. Non si tratta di snaturare il cane perché è trovare appunto un accordo.

Perché vivere la passeggiata come necessità e piacere reciproco?

Ricordate che per il cane uscire significa allargare l’orizzonte del proprio intervento sul mondo, sia che questo voglia dire battere nuovi sentieri per la caccia o scoprire nuovi territori da colonizzare, sia che viceversa significhi sottolineare la propria presenza attraverso la marcatura. Soprattutto per il cane di città, che vive isolato in mezzo agli umani e circondato dall’odore di cani estranei, diventa impellente dichiarare la propria presenza nel quartiere. Per questo il cane si ferma più̀ volte a fiutare gli angolini, soprattutto quelli che ci fanno inorridire per il loro putridume stratificato, per poi apporre la propria firma con l’urina. Inutile e sbagliato cercare di portare via il cane da quella occupazione, perché́ per lui riveste un ruolo fondamentale e con i nostri tentativi di impedirgliela non faremo altro che aumentarne l’interesse. Il cane ha bisogno di conoscere la vita sociale del quartiere, per lui è un po’ come leggere il giornale, e il dichiarare la propria presenza, lasciando indizi olfattivi di sé lungo il percorso, è come scrivere un post su Facebook, mandare un messaggio alla rete sociale che anima il quartiere. La passeggiata pertanto è un momento di forte interazione tra il cane e il mondo. Il cane si distende nello spazio e impara a conoscerlo, sia nelle sue caratteristiche mappali che nei riferimenti importanti, prendendo confidenza con le caratteristiche prevalenti nel territorio. La passeggiata pertanto rappresenta un momento clou per la socializzazione ambientale, intra ed eterospecifica del cane e per la sua capacità di integrazione nel contesto urbano.

Per noi, per voi passeggiare con il cane dev’essere un momento in cui vi prendete cura del vostro cane e soprattutto di voi stessi, un momento di relax che vi permette finalmente di stare in silenzio, con il vostro amico. Adesso siete insieme al vostro cane.

L’avete adottato perché́ vi piaceva l’idea di vivere questa esperienza… bene, allora godetevela fino in fondo, perché́ è nella passeggiata che il cane dà il meglio di sé.  Si passeggia perché́ si condividono tempo spazio ed esperienze e soprattutto l’avventura dell’imprevisto. La passeggiata è un modo per allargare l’orizzonte relazionale e  una relazione è fatta di momenti d’incontro e di attività̀ condivise. 

Quali attività oltre passeggiare ed esplorare?

Durante la passeggiata si fanno tante cose, tra cui i bisogni, ma non si fa la passeggiata per i bisogni come abbia visto. Dovremmo fare il contrario, vale a dire iniziare un’attività̀ giocosa, di mobility, di ricerca, di perlustrazione subito dopo che il cane ha portato a termine le sue esigenze fisiologiche. E la città non va vissuta come un limite ma semmai come una risorsa, una grande palestra e una grande opportunità. La passeggiata è un’attività̀ fondamentale per tanti motivi sia di ordine fisiologico sia psicologico.

Da un punto di vista fisiologico abbiamo sottolineato il significato della “ginnastica funzionale”, utile per l’apparato muscolo-scheletrico, per favorire la peristalsi intestinale, per il sistema cardio-circolatorio, per il sistema immunitario, per l’attivazione endocrina. Da un punto di vista psicologico abbiamo ricordato il significato perlustrativo, di socializzazione, di integrazione, di riscontro estetico-disposizionale, di sviluppo cognitivo. Quindi la passeggiata è un’attività̀ insostituibile per il benessere complessivo del cane.

Quali comportamenti responsabili durante la passeggiata?

Da ultimo ci preme ricordare alcune attenzioni da tenere durante la passeggiata che ci aiutano ad affrontarla nel modo corretto. Il proprietario deve prendere tutte le precauzioni per evitare qualunque rischio d’incidente, ad esempio che il cane ci sfugga perché́ collare o pettorina non sono idonei, entri in collisione o in rissa con altri cani, scenda dal marciapiede rischiando di essere investito, mangi cibo avariato o bocconi avvelenati, si ferisca con vetri o lattine. Poi è indispensabile tenere un comportamento civico: raccogliere le deiezioni, rispettare le distanze e gli spazi degli altri, allontanarsi dai luoghi dove passano biciclette o podisti, rispettare le paure anche se ingiustificate del prossimo. Queste attenzioni sono a nostro parere molto importanti perché́ facilitano l’accettazione del cane in ambiente urbano e diminuiscono la zoointolleranza. 

Si ringrazia il Prof. Roberto Marchesini

L’Occhio del Lupo A.S.D.

Per contatti e eventuali domande scrivere a: 

info.locchiodellupo@gmail.com 

Sito web www.locchiodellupo.it

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